lunedì 30 luglio 2012

Chianti ballet - Trudi Schmidt

chiantiballet_mediumUn libro fotografico per catturare il misto di eleganza e asprezza delle forme delle viti avvitate su se stesse, ritorte, contorte e sinuose; eleganti, astratte sebbene terribilmente concrete, fra mondo contadino e antica proprietà terriera.
A vederle così le viti, torte, allungate, abbarbicate alla terra per protendersi verso il cielo volendoli unire, non può che venire alla mente il corpo che danza. Non quello classico che la tradizione ottocentesca ci suggerisce, ma piuttosto un corpo dei nostri tempi tormentato, inaspettatamente disteso: sempre nuovo e imprevedibile.
Il bianco e nero ripulisce queste immagini dalle suggestioni dei conosciuti colori dell’autunno per trovare, fuori stagione in piante prive di foglie e frutti, l’essenza dell’architettura, della natura piegata dalla secolare azione dell’uomo.
Le forme in continuo movimento racchiuse da una scorza ruvida e da un colore scuro, a tratti tetro, scomposto in una pelle seccata dal sole; forme organiche vestite di materia scabrosa e tattile, mai lisce e levigate.
Ecco ancora una volta l’essenza di queste terre.
Il richiamo arcaico della terra che ci ha generato e che è parte integrante della nostra esistenza.
Un continuo contrasto, una continua contraddizione tra gentile e rustico, tra poesia e sudore, tra Un’anima forte ma mai uguale a se stessa.
Fantasia e realtà, a volte, sono indistinte nel nostro cammino di vita, noi soli possiamo fonderli o separarli e interpretarli secondo il nostro personale vissuto. Ecco perché la fantasia degli artisti figurativi, che con le loro illustrazioni a esse si sono ispirati, ha saputo trasformare i pensieri evocati dalle fotografie dell’autrice in immagini di danza.
Parole di autori vari, tratte dal libro.

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